Quest’anno abbiamo pensato a un regalo di Natale speciale per voi, un racconto da gustarvi durante queste feste. Noi ci siamo già affezionati a Rob-B, farà breccia anche nel vostro cuore?
Show don’t tell
È una delle regole di base della narrativa ed è il principio dal quale siamo partiti.
Ci siamo detti:
- E se, invece che raccontare ai nostri clienti che possiamo realizzare uno storytelling per i loro progetti aziendali, ne costruissimo direttamente uno per noi?
- E se questo concept non si limitasse ad una trama autoconclusiva ma evolvesse in una sorta di pilot per una serie di storie targata Flashfactory?
- E se la prima di queste brevi narrazioni si concretizzasse anche in un dono-augurio di Natale un po’ speciale dedicato a chi ci segue sempre?
Da queste premesse, in un luminoso pomeriggio d’autunno, mentre i postumi di un pranzo di lavoro annebbiavano i sensi quel tanto che basta per bucare il foglio e lasciarsi scivolare nella dimensione parallela del fantastico, ha preso vita la storia.
Emozioni, percezioni, sensazioni… gli umani le avrebbero definite così. Ma lui non era un umano. L’unità robotica B1207 – nome abbreviato in Rob-B per rendere più semplice alla famiglia cui era affidato l’interfacciarsi con lui – era stata progettata e programmata per assorbire e restituire in tutto e per tutto il vissuto degli esseri umani tramite un avveniristico sistema di intelligenza artificiale; in parole povere non “simulava” le emozioni, bensì le provava.
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Una premessa fantascientifica, una rassicurante cornice da sit-com, un taglio prospettico un po’ naif e soprattutto una riflessione su tanti aspetti della comunicazione che quotidianamente ci troviamo ad affrontare nel nostro Studio.
Questi gli ingredienti, il resto lo lasciamo scoprire a voi. Accoccolatevi nel vostro angolino preferito del divano, muniti di dolcetti alle spezie e cioccolata calda, e lasciatevi andare.